Altre Tecniche subliminali

 

Altre tecniche subliminali

 
Tecniche subliminali di induzione più o meno benefiche e discutibili

 

(Oltre alle tecniche di induzione con battimenti e pulsazioni sonore)
con estratti dal sito subliminale.it

 

Testi ed immagini selezionati, compilati e supervisionati da Alan Perz
 
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Partiamo dall’etimologia del termine, che come sempre, aiuta molto nella comprensione dell’oggetto trattato. 

 

Subliminale deriva da “Sub Limen“, termine latino che letteralmente vuol dire sotto la soglia. Nella accezione attualmente utilizzata indica uno stimolo destinato ad imprimersi nella psiche del destinatario proprio al di sotto della sua sensibilità percettiva. Tecnicamente si intende, per tradizione, quel limite designato dalla più bassa intensità avvertita dal soggetto il 50% delle volte in cui lo stimolo è somministrato. Di conseguenza “percezione subliminale” è la percezione troppo debole perché sia avvertita consciamente.

 

Seguendo l’opinione di molti studiosi il nostro cervello vede e sente molto più dei relativi organi sensoriali, nel senso che la quantità di stimoli che raggiungono la memoria è maggiore della somma dei singoli particolari. Da ciò deriva che i messaggi subliminali sono messaggi che sfuggono all’esame della coscienza, annidandosi in quella parte della nostra personalità che definiamo inconsapevole o inconscio (karmashaya).

 

Gli antichi saggi vedici conoscevano molto bene questa dimensione psichica situata sotto la soglia di investigazione dell’io cosciente, il quale non puo’ accedervi se non con l’acquisizione di particolari tecniche e discipline.

 

Visuali

 

Una classificazione delle varie tipologie parte dal tipo di senso stimolato, vi sono in altre parole due grosse categorie. Una prima, di tipo visuale, consta di immagini che vengono “flashate” per poche frazioni di secondo durante normali sequenze che nulla hanno a che vedere con il contenuto del messaggio nascosto (flashing image). Tale tecnica è ben nota agli psicologi cognitivi che hanno avuto a che fare con una macchina detta “tachistoscopio“. Detta macchina dovrebbe poter imprimere nella memoria dei segnali emessi con una rapidità tale che non vi sia abbastanza tempo per lasciare un’impronta retinica avvertibile.

 

In altri articoli parleremo anche delle condizioni in cui si è sviluppata una simile tecnologia. 

 

Un ulteriore tipo di messaggio subliminale di tipo visivo si ottiene mimetizzando un segnale debole (come intensità) in un contesto di segnali dominanti. E’ il caso di oggetti nascosti o di parole formate non da lettere ma da rilievi di oggetti o punteggiature su superfici irregolari.

 

Backmasking

 

Il panorama dei messaggi uditivi è alquanto più variegato ed affascinante. Vi sono almeno tre tipi di metodologie per subliminare un messaggio. Il più innovativo e intrigante è il backmasking (abbreviazione di backword masking process). Consiste nella registrazione del messaggio su nastro e nel rovesciamento nell’operazione del rimessaggio su frequenze alte o basse. Il risultato è un suono incomprensibile che apparentemente non possiede senso. Il backmasking è la tecnica più utilizzata da musicisti aderenti ad un certo tipo di filosofia o religione e ne troveremo ampi esempi nella parte dedicata alle manifestazioni subliminali nell’arte e nello spettacolo.

 

Una interclassificazione di questa forma di messaggio nascosto parte dall’analisi semiotica del messaggio stesso. Possiamo avere un tipo il messaggio rovesciato, che si ottiene inserendo al momento del missaggio una traccia su cui sia stato in precedenza impressa il testo, e che viene immessa partendo dalla fine del nastro verso l’inizio, procedendo così a ritroso. Il risultato è un suono abbastanza inquietante e perfettamente incomprensibile. Tuttavia è abbastanza facile da individuare proprio in virtù della tipicità del suono. 

 

Bifronte

 

Abbiamo inoltre un secondo tipo di messaggio nascosto, estremamente difficile da individuare: il cosiddetto messaggio bifronte. Consiste nel costruire un testo perfettamente normale, nella grammatica e nel senso. L’ascolto al contrario però rivela un secondo testo, anch’esso di senso compiuto, dal contenuto differente. Si tratta di un’opera difficilissima, come detto da trovare, ma ancora più complicata da codificare in virtù della necessità di far combaciare le semanticità dei due testi.

 

Un secondo modo è denominato “sistema del messaggio preconscio” (o preconscious message), che altro non è la registrazione di un messaggio dalla frequenza talmente alta (ma ciò avviene raramente) o talmente bassa da riuscire a stento nella percezione-distinzione delle parole che compongono la frase.

 

Questo sistema viene utilizzato nelle pubblicazioni a scopo terapeutico che dovrebbero guarire dallo stress o stroncare dipendenze nefaste, senza impegnare l’ascoltatore in sforzi di attenzione o concentrazione (n.d.r. sistema molto simile al sub con infrasuoni e ultrasuoni).

 

Velocità variabile

 

Terzo ed ultimo modo, il messaggio a velocità modificata o variabile. Come si intuisce, le parole sono riprodotte ad una velocità alterata che secondo le intenzioni dovrebbe produrre o un farfuglìo incomprensibile oppure un insieme di suoni strascicati ed esasperanti. Da notare che tutti e tre i sistemi possono essere usati in combinazione fra loro. Un’ultima annotazione. Poiché l’impiego di messaggi subliminali avviene in gran parte nel mondo della musica rock, un ulteriore accorgimento per meglio mascherare e rendere introvabile un messaggio consiste nel sovrapporvi un suono di qualche strumento, o comunque mimetizzare detto suono in un contesto melodico che ne faccia sparire le caratteristiche dominanti.

 

Semiotica

 

Sui messaggi sonori va detto questo. Il risultato di un backmasking, ad esempio, è, il più delle volte, un’accozzaglia di suoni che a detta di molti si prestano a svariate interpretazioni. E’ indubbiamente vero che ognuno vede o sente quel che vuol vedere o sentire, tuttavia, in alcuni backmaskings, la garanzia di non casualità e’ data dalla correttezza grammaticale di alcune frasi che si rivelano nell’ascolto all’indietro. Le regole che si riconoscono non sono certo opinabili interpretazioni. Più incerto si fa il confine fra casualità ed intenzionalità quando il contenuto rivela una singola parola. Ecco perché si ritiene necessaria la presenza nell’ambito dell’organo giudicante di una competenza di tipo semiotico.