La legge naturale dell’Ottava Cosmica
Nel 1978 il matematico svizzero e ricercatore musicale Hans Cousto ha scoperto la legge naturale
dell’ottava cosmica per il collegamento dei diversi tipi di fenomeni naturali che si manifestano
periodicamente, come i cicli dei pianeti, il tempo, la luce colorata o i ritmi musicali e i suoni.
Con la formula dell’ottava cosmica f2n (raddoppiamento o dimezzamento multiplo di una frequenza) Hans Cousto ha trasportato i periodi astronomici e dei fenomeni naturali nel settore dei suoni percettibili.
per esempio:
La frequenza della rotazione della terra:
Periodo: 1 giorno (24 ore / 60 minuti / 60 secondi = 86 400 secondi)
La frequenza della rotazione della terra attorno al proprio asse:
1 : 86 400 seconds = 0,000011574 Hz (Vibrazioni al secondo)
Questa frequenza raddoppiata a più riprese fino alla gamma media:
0.000011574 Hz x 2^24= 194.18 Hz (2^24 significa raddoppiamento di 24 volte).
Difficilmente può esservi una società in cui non esista cenno del suono universale e dell’armonia delle sfere. Nell’india occidentale l’inizio di tutte le cose è “Nada”, il tono originale. Essi parlano di “Brahma Nada”, che significa: la parola è suono. In India e in Tibet il suono eterno è l’OM. La sillaba OM è il mantra più sacro che ci sia, ed anche il simbolo della frequenza originale dell’Universo e dell’esistenza.
Nell’antica Grecia c’erano molte testimonianze sul suono delle sfere. Così scrive Platone alla fine del 13° libro della legge: Ogni figura, ogni fila di numeri e ogni combinazione armonica di suoni, come l’ armonia dei cicli dei corpi celesti con l’Uno e tutto quel che si manifesta, tutto ciò deve diventare estremamente chiaro a colui che cerca nel giusto modo. Quello di cui parliamo apparirà chiaro a chi si sforza di riconoscerlo purché non perda di vista l’Uno. E’ allora che apparirà evidente il collegamento con gli Uni nominati.
Tale collegamento è la legge naturale dell’ottava. Applicando sistematicamente questa legge a tutti i fenomeni periodici è possibile ascoltare la relazione di vibrazione dei pianeti e anche le strutture dei differenti atomi e molecole.
Nel 1946 Hermann Hesse ricevette il Nobel per la letteratura per il suo libro: “Il Gioco Delle Perle Di Vetro”. I principi del gioco delle perle di vetro erano: “…un nuovo linguaggio, un segno e una formula in cui matematica e musica partecipino equamente, rendendo possibile combinare formule matematiche e musicali, un denominatore comune tra matematica e musica.”
E’ la legge naturale delle ottave questo principio in cui matematica e musica partecipano equamente. Questa legge rende possibile la combinazione delle formule astronomiche e musicali. Essa è il denominatore comune tra astronomia, matematica, musica e colore. Tramite la legge delle ottave è possibile convertire l’intero sistema solare in suono. Il numero di ottave fornisce la “scala” di riferimento. Allo stesso modo in cui una mappa in scala ti permette di visualizzare una vasta area geografica. La legge delle ottave dimostra i rapporti e le relazioni.
Ogni frequenza entra in risonanza (e quindi si accorda ed è in armonia) con ogni altra frequenza il cui valore sia multiplo o sottomultiplo della frequenza di partenza. Perciò tutte le frequenze multiple o sottomultiple rendono la stessa nota nelle diverse ottave. Ad es. raddoppiando i 261 Hz che rendono il DO centrale temperato della tastiera di un pianoforte si hanno 522 Hz, frequenza che corrisponde al DO dell’ottava immediatamente superiore. Il suono (tono) è lo stesso ma più acuto e le due note risuonano assieme. Esse sono definite perciò “armoniche” tra loro.
L’ottava è l’intervallo musicale fondamentale nella concezione generale dell’armonia. Le sequenze di note come i nomi delle note stesse si ripetono di ottava in ottava. La differenza di un ottava è quella che causa la risonanza maggiore a parità di energia. Questa particolare proprietà dell’ottava è la ragione per cui le sue leggi si applicano non solo alla banda delle frequenze udibili ma anche a tutti i fenomeni periodici come la rotazione terrestre o le orbite dei pianeti.
La conoscenza del magico effetto dell’ottava è molto antica. Una delle misteriose iscrizioni sul capitello della chiesa dell’abbazia di Cluny in Francia recita: “Octavus Sanctus Omnes Decet Esse Beatos” – “L’ottava insegna la santa beatitudine”.
Anche la Natura rispetta la legge dell’ottava. Tant’è che gli impulsi elettromagnetici nell’atmosfera terrestre per lo più hanno frequenze che sono ottave esatte della rotazione terrestre. Le cosiddette atmosfere sono impulsi elettromagnetici molto attenuati e passeggeri che influenzano il tempo meteorologico.