F.A.Q. di Aiuto SubLimen.com

 

Domande poste frequentemente (F.A.Q.) e Risposte

 
 
 
 
Qui sotto trovate un elenco delle Domande più comuni con le relative Risposte:
 
 
Cosa sono le F.A.Q. (Frequently Asked Questions) o Domande Frequenti?
 
Le F.A.Q. sono le Domande (con risposte sintetiche) poste più di frequente sul sito SubLimen.com
 
 
Cosa significa SubLimen?
 
SubLimen è un termine latino composto da Sub=sotto e Limen=livello/soglia.
 
La definizione “subliminale” deriva da “Sub-Limen“, termine che letteralmente significa “sotto la soglia”. Nella accezione attualmente utilizzata indica uno stimolo destinato ad imprimersi nella psiche del destinatario proprio al di sotto della sua sensibilità percettiva. Tecnicamente si intende, per tradizione, quel limite designato dalla più bassa intensità avvertita dal soggetto il 50% delle volte in cui lo stimolo è somministrato.
 
Di conseguenza “percezione subliminale” è la percezione troppo debole perché sia avvertita consciamente. Seguendo l’opinione di molti studiosi il nostro cervello vede e sente molto più dei relativi organi sensoriali, nel senso che la quantità di stimoli che raggiungono la memoria è maggiore della somma dei singoli particolari. Da ciò deriva che i messaggi ed i suoni subliminali sono messaggi che sfuggono all’esame della coscienza ordinaria, annidandosi in quella parte della nostra personalità che definiamo inconsapevole o inconscia.
 
 
Cosa è la Psicoacustica?
 
La psicoacustica studia i meccanismi di elaborazione del suono da parte della psiche e del cervello. La conoscenza di questi meccanismi è fondamentale nella pratica sul suono poichè permette, effettuando le opportune manipolazioni, di ottenere effetti sonori molto sofisticati. Uno dei fattori più importanti nell’elaborazione del suono deriva dal fatto che il cervello si trova a elaborare due flussi di informazione contemporaneamente: quelli che provengono dall’orecchio destro e da quello sinistro. Sono le differenze, a volte anche minime, tra questi due segnali che determinano la nascita di una nuova informazione associata alla composizione delle due onde sonore. In questo caso parliamo di suono stereofonico. Quando invece i due segnali che arrivano alle orecchie sono esattamente uguali parliamo di suono monofonico.
 
 
Cosa è l’Audioterapia?
 
Per Audioterapia intendiamo quella disciplina olistica che utilizza un qualsiasi tipo di sonorità del campo audio grossolano, sottile e causale (suoni, rumori, noise, musica, metamusica, voce, strumenti musicali, vibrazioni ecc.) e un qualsiasi tipo di struttura sonora (convenzionale, naturale, frattale, metafisica ecc.) per scopi terapeutici ed evolutivi: il ristabilimento, il mantenimento e il miglioramento della salute mentale, fisica, energetica e spirituale.
In pratica l’audioterapia comprende tutte le tecniche e le discipline che utilizzano il suono per scopi benefici tra cui la musicoterapia, la suonoterapia e la fonoterapia.
Anche l’audioterapia, così come la musicoterapia e la suonoterapia, può essere attiva o passiva; attiva quando l’utilizzatore partecipa attivamente alla generazione delle sonorità con gli organi di azione, passiva quando l’utilizzatore si limita ad ascoltare con gli organi di senso.
 
Audio (dal latino audio = sento, ascolto) è tutto ciò che riguarda l’udito, l’acustica e l’informazione elettronica che rappresenta il suono in generale. In altre parole, l’audio è qualsiasi cosa che possiamo ascoltare, dalla voce umana ai rumori ambientali, fino alla musica.
L’Audio è l’informazione elettronica rappresentante il suono. In particolare l’audio è un flusso informativo avendo il suono una natura temporale. L’informazione elettronica può essere rappresentata in due forme diverse: analogica o digitale. L’informazione elettronica in forma analogica è propria dell’elettronica analogica, mentre l’informazione elettronica in forma digitale è propria dell’elettronica digitale.
 
Il Suono (dal latino sonus) è la sensazione data dalla vibrazione di un corpo in oscillazione. Il suono è una increspatura dell’Akasha. Tale vibrazione, che si propaga tramite l’aria o altro mezzo elastico, raggiunge l’apparato uditivo dell’orecchio che, tramite un complesso meccanismo interno, crea una sensazione “uditiva” correlata alla natura della vibrazione; in particolar modo la membrana timpanica subendo variazioni di pressione entra in vibrazione.
 
La Musica (dal sostantivo greco μουσική) è l’arte dell’organizzazione dei suoni e rumori nel corso del tempo e nello spazio.
Si tratta di arte in quanto complesso di norme pratiche adatte a conseguire determinati effetti sonori, che riescono ad esprimere l’interiorità dell’individuo che produce la musica e dell’ascoltatore; si tratta di scienza in quanto studio della nascita, dell’evoluzione e dell’analisi dell’intima struttura della musica. Il generare suoni avviene mediante il canto o mediante strumenti musicali che, attraverso i principi dell’acustica, provocano la percezione uditiva e l’esperienza emotiva voluta dall’artista.
Il significato del termine musica non è comunque univoco ed è molto dibattuto tra gli studiosi per via delle diverse accezioni utilizzate nei vari periodi storici. Etimologicamente il termine musica deriva dall’aggettivo greco μουσικός/mousikos, relativo alle Muse, figure della mitologia greca e romana, riferito in modo sottinteso a tecnica, anch’esso derivante dal greco τέχνη/techne. In origine il termine non indicava una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, e si riferiva a qualcosa di “perfetto”. Le macrocategorie della colta, leggera ed etnica si articolano in diversi generi e forme musicali che utilizzano sistemi quali armonia, tonalità e polifonia.
 
Suoni e Rumori: si può distinguere il concetto di suono da quello di rumore. Il suono è in generale una sensazione che nasce nell’uomo quando una perturbazione meccanica si propaga in un mezzo elastico facendolo vibrare. Per questa ragione molto spesso abbiamo a che fare con suoni i cui stimoli acustici hanno le componenti in frequenza multipli della frequenza fondamentale. Il rumore è comunemente identificato come una sensazione uditiva sgradevole e fastidiosa o intollerabile. Tuttavia alcuni studiosi ritengono che la differenza di significato tra “suono” e “rumore” sia legata alla controllabilità dell’emissione acustica, e non alla sua gradevolezza. L’orecchio umano non è ugualmente sensibile a tutte le frequenze, ma è più sensibile nel campo compreso fra 2 kHz e 5 kHz, ed è molto meno sensibile alle frequenze estremamente elevate o estremamente basse. Questo fenomeno è molto più pronunciato ai bassi livelli di pressione sonora che non agli alti livelli. Ad esempio, un segnale a 50 Hz con un livello di pressione sonora di 85 dB dà luogo alla stessa intensità soggettiva di un segnale di 70 dB a 1.000 Hz. Pertanto affinché uno strumento per la misura del rumore reagisca nella stessa maniera dell’orecchio umano, si deve dotarlo di un filtro di ponderazione che ne simuli la risposta. Questo filtro, definito dalla norma CEI è denominato “A”.
 
 
Cos’è il Protocollo e la Tecnica H.R.M.?
 
Il progetto della tecnica denominata “HRM” (Harmonic Resonance Modulation) è un nostro metodo sperimentale di generazione e parametrizzazione del suono integrato con un protocollo evolutivo che permette di realizzare, configurare, modulare e miscelare varie sonorità e pulsazioni sonore in base a modelli, proporzioni e rapporti armonici relativi ai parametri fondamentali della Natura e dell’Antica Saggezza umana in sinergia con le più moderne tecnologie e conoscenze in materia.
 
 
 
Si possono richiedere brani ed elementi personalizzati?
 
Si, è possibile.
 
Per richiedere elementi personalizzati o sonorità particolari utilizzate le informazioni presenti nell’apposito modulo Ordini, Prenotazioni e Informazioni.
 
 
Cosa sono le Induzioni Cerebrali o Brainwave Entrainment?
 
Le induzioni delle onde cerebrali (brainwave entrainment o BWE) sono state identificate con una certa precisione solo nel 1934 sebbene i loro effetti fossero già noti perlomeno fin dai tempi di Tolomeo, se non prima.
 
Nelle induzioni cerebrali infrasoniche vengono spesso utilizzati i cosiddetti “Battimenti” e delle speciali pulsazioni o modulazioni di segnali audio per veicolare delle frequenze infrasoniche (che altrimenti non sarebbero percepibili dato che risulterebbero inudibili per l’orecchio umano) corrispondenti alle onde cerebrali e quindi ai relativi stati cerebrali.
 
 
 
Cosa sono i Battimenti (acustici semplici)?
 
Nella teoria musicale ma più precisamente in acustica il fenomeno dei battimenti è determinato da una piccola differenza di vibrazioni tra due suoni della stessa altezza.
 
Entrando più in dettaglio, ne risulta un effetto vibratorio particolare, caratterizzato da rapide ondulazioni acustiche. L’effetto è un rafforzamento seguito da un indebolimento del suono a seconda che le frequenze siano in concordanza o in discordanza di fase. I battimenti si distinguono con difficoltà negli strumenti a corde percosse come il Pianoforte, a causa della breve durata dei suoni. Si rileva con minore difficoltà negli strumenti a vento ed a serbatoio d’aria come ad esempio l’organo in quanto hanno una sonorità più ampia. Questo effetto è anche facilmente riscontrabile nel cosiddetto vibrato degli archi. Infatti siccome il vibrato si ottiene spostando leggermente il dito sulla corda del violino causa dei suoni leggermente diversi l’uno dall’altro determinando con la sovrapposizione delle vibrazioni, i battimenti.
 
Il fenomeno dei battimenti è facilmente riscontrabile se facciamo vibrare contemporaneamente due corpi che hanno fra loro una leggera differenza di frequenza (per esempio di una sola vibrazione al secondo), nel primo istante i due moti arriveranno all’orecchio nella stessa fase di vibrazione; ma dopo mezzo secondo la prima origine sonora avrà compiuto mezza vibrazione in più della seconda e i due moti saranno in fase opposta. Nel successivo mezzo secondo le vibrazioni si rimetteranno gradatamente in fase e l’orecchio riceverà nuovamente due moti concordi. L’intensità del suono quindi, nell’alternarsi delle diverse fasi oscillerà continuamente, sì che nel miscuglio dei due suoni, leggermente disuguali d’altezza, si avrà, ad intervalli uguali, un susseguirsi di periodici rinforzamenti e di periodici indebolimenti che sono chiamati battimenti. Vi sono degli strumenti che producono quasi sempre dei battimenti: così sono le campane che, presentando diversità di spessore in diversi punti, producono battimenti assai intensi che conferiscono loro la caratteristica sonorità ondulante. Spesso i battimenti sono appositamente impiegati per conseguire effetti speciali; nell’esempio dell’organo, il registro della voce umana è formato da due tubi non perfettamente intonati, allo scopo di ottenere una specie di tremolio che imita la voce dei cantanti.
 
Suonando due note contemporaneamente, l’orecchio percepisce note aggiuntive di varie frequenze pari ad opportune somme e differenze delle due note emesse: si parla in questi casi di suoni di combinazione. Fra questi il più importante da un punto di vista pratico è il cosiddetto terzo suono di Tartini, scoperto appunto dal Tartini nel ‘700. Il celebre violinista constatò infatti che suonando un bicordo ad un intervallo di 5a (ovvero con rapporto di frequenze 3:2) si sentiva al basso un’altra nota la cui frequenza corrispondeva a un numero di vibrazioni pari alla differenza fra quelle dei due suoni originari. Così, ad esempio, se un suono aveva 900 vibrazioni e l’altro 600, il suono ulteriore che si sentiva aveva 300 vibrazioni al secondo ed era, quindi, di un’ottava più grave.
 
 
Cosa sono i Battimenti Binaurali o battiti biauricolari?
 
I Battimenti Binaurali o Binaural Beats sono dei battimenti o battiti sonori ritmici veicolati da due suoni (Toni) diversi, a bassa intensità e separati per i due padiglioni auricolari.
 
Quando un tono è ascoltato con un orecchio e un altro tono lievemente diverso è ascoltato nell’altro orecchio, il cervello produce un terzo tono che pulsa alla frequenza della differenza tra i due toni. Per esempio, se un tono di 1000 Hz viene sottoposto all’orecchio sinistro e un tono di 1010 Hz viene sottoposto simultaneamente all’orecchio destro, un terzo tono di 10 Hz viene elaborato e percepito dal cervello. 
 
E’ una delle tecniche più efficaci quando si parla di induzioni cerebrali o brainwaves entrainment ed ovviamente funziona solo con suoni stereofonici e quindi è consigliabile l’uso delle cuffie stereofoniche, a differenza del metodo fratello Monaural beats.
 
 
 
Cosa sono i Battimenti Monoaurali o battiti monaurali?
 
I Monaural Beats o Battimenti Monoaurali sono simili ai Binaural beats con la differenza che i due toni portanti vengono miscelati prima di essere inviati all’orecchio. Quando due toni lievemente diversi, opportunamente intrecciati in un singolo suono a bassa intensità, vengono sottoposti allo stesso orecchio, il cervello elabora e percepisce un terzo tono equivalente alla differenza dei due toni ascoltati. E’ una tecnica molto efficace e non richiede l’uso delle cuffie stereofoniche.
 
 
 
Cos’è l’Harmonic Box X(Box X Armonica)?
 
L’Harmonic Box X o Box X Armonica è un metodo di induzione cerebrale descritto da James Mann nel suo libro “The Awakening Mind 1”. Questo metodo incorpora più battimenti (monaurali e binaurali) combinati in una singola struttura armonica.
Due o più battimenti vengono impostati per stimolare una frequenza primaria delle onde cerebrali e le due o più voci vengono disposte in modo da creare un battimento “crossover” del doppio della frequenza primaria (doppia frequenza = armonica). Infine, i toni in un orecchio vengono impostati per pulsare al triplo della frequenza primaria (tripla frequenza = armonica), l’altro orecchio è impostato con la frequenza primaria.
Funziona solo con toni puri sia in monofonia che in stereofonia ed eventualmente non richiede cuffie stereofoniche.
 
 
Cos’è la pulsazione isocronica o Pulse Isochronic Modulation?
 
La Pulse Isochronic Volume Modulation (Modulazione del volume a pulsazione isocronica) è un metodo di modulazione che aumenta e diminuisce il volume di un suono su un modello di onda triangolare ad una percentuale specifica. E’ uno dei metodi più datati di induzione che si conosca e secondo molti uno dei più efficienti sebbene uno dei più grossolani.
Questo metodo funziona con musica e toni puri sia in monofonia che in stereofonia ed eventualmente non richiede cuffie stereofoniche.
 
 
Cos’è l’effetto (terzo suono di) Tartini?
 
L’effetto Tartini o terzo suono di tartini è un suono “fantasma” che si percepisce talvolta quando due suoni abbastanza intensi (e ricchi di armonici) giungono all’orecchio simultaneamente. È piuttosto comune ottenere questo suono sul violino suonando note doppie sulla prima e seconda corda. L’effetto in realtà assume forme diverse, in quanto il terzo suono compare a frequenze pari sia alla somma di (multipli delle) frequenze base, sia alla loro differenza, sia in corrispondenza di altre combinazioni.
 
Mentre la fondamentale mancante è sostanzialmente un’illusione, in certi casi il terzo suono può essere interpretato come un effetto fisico. Esso, infatti, si produce anche in casi in cui non è possibile addurre come spiegazione una fondamentale mancante. Questo fatto è stato interpretato come una prova del comportamento non lineare dell’orecchio umano. In poche parole, se l’orecchio non si comporta linearmente (il che avviene per intensità elevate del segnale di ingresso), esso può distorcere il segnale. In poche parole, questo significa che l’orecchio può aggiungere al segnale in ingresso frequenze che non appartengono al segnale stesso. Tali frequenze non sono illusorie, ma esistono fisicamente all’interno dell’orecchio, e corrispondono quindi a massimi fisici dell’onda di pressione cocleare. In particolare, esiste un tipo di distorsione, detta distorsione di intermodulazione, ben noto a chi si occupa di trasmissioni radio, che produce proprio armoniche di frequenza pari alla somma e alla differenza tra le frequenze dei suoni in ingresso.
 
Suonando due note contemporaneamente, l’orecchio percepisce note aggiuntive di varie frequenze pari ad opportune somme e differenze delle due note emesse: si parla in questi casi di suoni di combinazione. Fra questi il più importante da un punto di vista pratico è il cosiddetto terzo suono di Tartini, scoperto appunto dal Tartini nel ‘700. Il celebre violinista constatò infatti che suonando un bicordo ad un intervallo di 5a (ovvero con rapporto di frequenze 3:2) si sentiva al basso un’altra nota la cui frequenza corrispondeva a un numero di vibrazioni pari alla differenza fra quelle dei due suoni originari. Così, ad esempio, se un suono aveva 900 vibrazioni e l’altro 600, il suono ulteriore che si sentiva aveva 300 vibrazioni al secondo ed era, quindi, di un’ottava più grave.
 
Da un punto di vista fisico il fenomeno risulta particolarmente evidente suonando due note ad un intervallo di 5a poiché i prodotti di intermodulazione del second’ordine f2-f1 e del terz’ordine 2f1-f2, che sono normalmente disgiunti, in questo caso coincidono esattamente sommandosi.
 
 
Qual’è la differenza tra registrazione Stereofonica e Binaurale?
 
La registrazione binaurale viene spesso confusa con quella stereofonica, ma in realtà si tratta di due sistemi molto differenti:
 
Nella registrazione stereofonica di un concerto, ad esempio, il suono viene tradizionalmente ripreso da numerosi microfoni di prossimità, strumento per strumento, e registrato su altrettante tracce separate, mentre l’acustica dell’ambiente di registrazione viene ripresa (eventualmente, ma non sempre) con una coppia di microfoni supplementari. Il tutto dovrà poi essere miscelato su due sole tracce (destra e sinistra), per consentirne la comune riproduzione acusmatica. In tal modo, nonostante vi sia la possibilità di intervenire sul suono di ogni strumento in fase di post-produzione, gli equilibri naturali tra i suoni degli strumenti e l’ambiente acustico della sala risulteranno compromessi o del tutto perduti, così che il suono registrato sarà inevitabilmente diverso da quello ascoltato direttamente al concerto.
 
Nella registrazione binaurale, invece, il suono viene ripreso complessivamente (strumenti ed ambiente nel loro corretto equilibrio, in modo analogo alla nostra percezione uditiva) dal microfono a testa artificiale e registrato direttamente su due soli canali, garantendo una elevata somiglianza tra il suono ascoltato al concerto dal vivo e quello registrato.
 
La stereofonia appare quindi ideale per la registrazione in studio, quando gli strumenti suonano in ambienti insonorizzati, spesso in momenti diversi, e di conseguenza vi è la necessità di un ulteriore lavoro di post-produzione e di mixaggio.
 
La registrazione binaurale, invece, è ideale per ricreare la sensazione “live” di una sala da concerto, così come per ogni tipo di ripresa ambientale e naturalistica.
 
 
Cos’è un CD Multimediale Standard Extra Plus?
 
CD Multimediale Standard Extra: CD Extra, noto anche come Enhanced CDCD Plus e CD-XA, è un marchio di certificazione della Recording Industry Association of America per le varie tecnologie che combinano audio e dati informatici per l’utilizzo con ambedue lettori, CD Audio e CD-ROM.
 
I CD nel formato Standard Extra/Plus contengono, quindi, sia la normale sezione Audio standard, sia una sezione Dati standard in formato ISO.
I brani/files in formato MP3 ad alta qualità e i Manuali/Addendum in formato PDF sono presenti sul CD nella sezione Dati gestibile tramite computers o dispositivi multimediali di ultima generazione.
 
Per maggiori informazioni su questo formato vedi qui e qui
 
 
Qual’è la differenza tra brani CD Audio Standard WAV e brani formato MP3?
 
CD Audio nel formato standard sono i classici CD musicali (Compact Disc) e contengono le tracce in Formato Audio Standard non compresso campionato a 44,1 kHz con campioni di 16 bit.
 
Il Compact Disc Digital Audio (abbreviazioni comuni: “CD Audio”, “CD audio”, “cd audio”, “CD-Audio”, “CD-audio”, “CDDA”, “CD-DA”) è uno standard di registrazione audio digitale su compact disc, il supporto di memoria removibile attualmente più utilizzato. Lo standard è stato creato dalla Sony congiuntamente alla Philips e rilasciato nel 1980, anno in cui è iniziata la commercializzazione dei primi CD Audio.
 
Il CD Audio è stato la prima applicazione pratica implementata per il compact disc da cui sono derivati tutti gli altri suoi formati e utilizzi. La struttura fisica del disco e i protocolli di memorizzazione dei dati sono descritte nel cosiddetto Red Book (termine inglese che tradotto letteralmente significa “libro rosso”). Tali specifiche tecniche prevedono una capacità massima di 747 MB e audio stereofonico LPCM campionato a 44,1 kHz con campioni di 16 bit, quindi, tenendo conto dello spazio occupato per la correzione d’errore, una capacità massima di registrazione di 74 minuti.
 
Il CD Audio è nato come formato di compact disc prestampato (quindi come memoria a sola lettura) destinato all’industria multimediale per la commercializzazione di contenuti sonori, in particolare dall’industria discografica per la commercializzazione di musica.
 
Per maggiori informazioni su questo formato vedi qui
 
I brani/files in Formato MP3, invece, sono file compressi in varie modalità che possono essere contenuti in CD-Dati, CD Extra/Plus, CD-ROM, DVD-Dati, chiavette USB, schede SD, lettori multimediali, computer ecc…
 
MP3 (per esteso Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3, noto anche come MPEG-1 Audio Layer III o MPEG-2 Audio Layer III) è un algoritmo di compressione audio di tipo lossy (perdita di dati), sviluppato dal gruppo MPEG, in grado di ridurre drasticamente la quantità di dati richiesti per memorizzare un suono, rimanendo comunque una riproduzione accettabilmente fedele del file originale non compresso.
 
L’efficienza di un algoritmo di compressione è tipicamente giudicata dal bitrate finale che riesce ad ottenere, mentre la metrica del tasso di compressione, che sembrerebbe più naturale, dipende sia dalla frequenza che dal numero di bit del segnale in ingresso. Ciononostante, vengono comunemente comunicati tassi di compressione che utilizzano i CD come riferimento, uno dei più comuni è quello a 44.1 kHz e 2x16bit.
 
Per maggiori informazioni su questo formato vedi qui
 
I CD nel formato Standard Extra/Plus, noti anche come Enhanced CDCD Plus e CD-XA, contengono sia la normale sezione CD Audio Standard che contiene le tracce audio in formato standard non compresso campionato a 44,1 kHz con campioni di 16 bit, sia una sezione CD Dati Standard che può contenere qualsiasi tipo di file Dati come il formato MP3 e il formato PDF.
 
Per maggiori informazioni su questo formato vedi qui e qui
 
 
Ci sono differenze significative tra brani audio formato WAV e brani formato MP3?
 
Non c’e’ alcuna differenza significativa ai fini dell’audioterapia induttiva e dei nostri obiettivi perche’ le frequenze portanti e fondamentali sono tutte in una banda perfettamente udibile e non alterata dalla compressione MP3.
 
La qualita’ dei nostri file compressi in MP3 è la massima disponibile per questo formato (320 Kbps CBR o 240 Kbps VBR) che è paragonabile a quella dei CD Audio Standard (formato Raw/Wav).
 
La differenza a livello estetico/sensoriale e armonica è praticamente impercettibile per un comune udito.
 
Riportiamo di seguito due immagini spettrografiche di analisi FFT globale dello stesso brano in formato CD Audio Standard RAW/WAV e in formato MP3 a dimostrazione di quanto detto. Si nota infatti solamente il lieve calo di livello agli estremi massimi della banda udibile alta intorno ai 20 KHz.

 

Analisi globale in frequenza FFT di un brano in formato CD audio RAW/WAV
Analisi globale in frequenza FFT di un brano in formato CD audio RAW/WAV

 

Analisi globale in frequenza FFT di un brano in formato MP3
Analisi globale in frequenza FFT di un brano in formato MP3 a 240 Kbps VBR
 
 
E’ possibile scaricare i brani in formato MP3 degli Album a catalogo?
 
Si, è possibile.
 
Nel caso vogliate scaricare/download i singoli brani dei CD a Catalogo nel formato MP3 ad alta qualità è necessario collegarsi al sito STORE MP3 dove è possibile acquistare anche i normali CD utilizzando il classico carrello della spesa.
 
I files MP3 e PDF scaricabili (download) vengono gestiti e scaricati (dopo verifica pagamento) dal proprio Account dello STORE MP3.
 
Se il pagamento avviene tramite Paypal la verifica e il download sono immediati.
 
I dispositivi Apple iPad, iPod e iPhone non consentono di scaricare e salvare i file/brani direttamente da pagine web. Se avete uno di questi dispositivi è necessario salvare prima i file/brani su un PC o Mac, quindi utilizzare il software iTunes dal computer per aggiungere i file/brani sul dispositivo.
 
Se avete dubbi o domande o se volete utilizzare la Partita IVAscriveteci o telefonateci prima di effettuare ordini, vi daremo indicazioni su come procedere.
 
 
Dove posso ascoltare o scaricare brani Demo dei vostri prodotti?
 
Per ascoltare brani demo (dimostrativi) dei nostri prodotti basta andare alla sezione Demo da cui è possibile anche scaricare, oppure andare al sito Podcast.
 
 
Dove trovo una Guida per l’utilizzo delle vostre sonorità?
 
La Guida per l’utilizzo delle nostre sonorità e dei nostri CD si trova qui.
 
 
Dove posso trovare Documentazione scientifica sulle Tecniche che utilizzate?
 
Oltre che nelle pagine della sezione Dossier è possibile trovare molta Documentazione Scientifica (quasi tutta il lingua inglese e scaricabile) in questa pagina.
Ricordiamo che alcune tecniche e tecnologie sono ancora in fase sperimentale per cui non è ancora disponibile documentazione scientifica o test clinici e di laboratorio.
 
 
Cos’è La legge naturale dell’Ottava Cosmica?
 
La legge naturale dell’Ottava Cosmica
 
Nel 1978 il matematico svizzero e ricercatore musicale Hans Cousto ha scoperto la legge naturale
dell’ottava cosmica per il collegamento dei diversi tipi di fenomeni naturali che si manifestano
periodicamente, come i cicli dei pianeti, il tempo, la luce colorata o i ritmi musicali e i suoni.
 
Con la formula dell’ottava cosmica f2n (raddoppiamento o dimezzamento multiplo di una frequenza) Hans Cousto ha trasportato i periodi astronomici e dei fenomeni naturali nel settore dei suoni percettibili.
 
per esempio:
 
La frequenza della rotazione della terra:
 
Periodo: 1 giorno (24 ore / 60 minuti / 60 secondi = 86 400 secondi)
La frequenza della rotazione della terra attorno al proprio asse:
1 : 86 400 seconds = 0,000011574 Hz (Vibrazioni al secondo)
Questa frequenza raddoppiata a più riprese fino alla gamma media:
0.000011574 Hz x 2^24= 194.18 Hz (2^24 significa raddoppiamento di 24 volte).
 
Difficilmente può esservi una società in cui non esista cenno del suono universale e dell’armonia delle sfere. Nell’india occidentale l’inizio di tutte le cose è “Nada”, il tono originale. Essi parlano di “Brahma Nada”, che significa: la parola è suono. In India e in Tibet il suono eterno è l’OM. La sillaba OM è il mantra più sacro che ci sia, ed anche il simbolo della frequenza originale dell’Universo e dell’esistenza.
 
Nell’antica Grecia c’erano molte testimonianze sul suono delle sfere. Così scrive Platone alla fine del 13° libro della legge: Ogni figura, ogni fila di numeri e ogni combinazione armonica di suoni, come l’ armonia dei cicli dei corpi celesti con l’Uno e tutto quel che si manifesta, tutto ciò deve diventare estremamente chiaro a colui che cerca nel giusto modo. Quello di cui parliamo apparirà chiaro a chi si sforza di riconoscerlo purché non perda di vista l’Uno. E’ allora che apparirà evidente il collegamento con gli Uni nominati.
 
Tale collegamento è la legge naturale dell’ottava. Applicando sistematicamente questa legge a tutti i fenomeni periodici è possibile ascoltare la relazione di vibrazione dei pianeti e anche le strutture dei differenti atomi e molecole.
 
Nel 1946 Hermann Hesse ricevette il Nobel per la letteratura per il suo libro: “Il Gioco Delle Perle Di Vetro”. I principi del gioco delle perle di vetro erano: “…un nuovo linguaggio, un segno e una formula in cui matematica e musica partecipino equamente, rendendo possibile combinare formule matematiche e musicali, un denominatore comune tra matematica e musica.”
 
E’ la legge naturale delle ottave questo principio in cui matematica e musica partecipano equamente. Questa legge rende possibile la combinazione delle formule astronomiche e musicali. Essa è il denominatore comune tra astronomia, matematica, musica e colore. Tramite la legge delle ottave è possibile convertire l’intero sistema solare in suono. Il numero di ottave fornisce la “scala” di riferimento. Allo stesso modo in cui una mappa in scala ti permette di visualizzare una vasta area geografica. La legge delle ottave dimostra i rapporti e le relazioni.
 
Ogni frequenza entra in risonanza (e quindi si accorda ed è in armonia) con ogni altra frequenza il cui valore sia multiplo o sottomultiplo della frequenza di partenza. Perciò tutte le frequenze multiple o sottomultiple rendono la stessa nota nelle diverse ottave. Ad es. raddoppiando i 261 Hz che rendono il DO centrale temperato della tastiera di un pianoforte si hanno 522 Hz, frequenza che corrisponde al DO dell’ottava immediatamente superiore. Il suono (tono) è lo stesso ma più acuto e le due note risuonano assieme. Esse sono definite perciò “armoniche” tra loro.
 
L’ottava è l’intervallo musicale fondamentale nella concezione generale dell’armonia. Le sequenze di note come i nomi delle note stesse si ripetono di ottava in ottava. La differenza di un ottava è quella che causa la risonanza maggiore a parità di energia. Questa particolare proprietà dell’ottava è la ragione per cui le sue leggi si applicano non solo alla banda delle frequenze udibili ma anche a tutti i fenomeni periodici come la rotazione terrestre o le orbite dei pianeti.
 
La conoscenza del magico effetto dell’ottava è molto antica. Una delle misteriose iscrizioni sul capitello della chiesa dell’abbazia di Cluny in Francia recita: “Octavus Sanctus Omnes Decet Esse Beatos” – “L’ottava insegna la santa beatitudine”.
 
Anche la Natura rispetta la legge dell’ottava. Tant’è che gli impulsi elettromagnetici nell’atmosfera terrestre per lo più hanno frequenze che sono ottave esatte della rotazione terrestre. Le cosiddette atmosfere sono impulsi elettromagnetici molto attenuati e passeggeri che influenzano il tempo meteorologico.
 
 
Cos’è l’Area Riservata e chi può utilizzarla?
 
L’Area Riservata è un’area del sito riservata a chi acquista almeno un prodotto SubLimen e da cui è possibile scaricare, nei vari formati: Manuali, Addendum, Digests, Demo, Software, ecc. 
I relativi codici di accesso vengono inviati via email o allegati al prodotto spedito.
 

Per porre nuove domande potete utilizzare:
 
il Modulo Contatto e la Email in forma privata
 
oppure il Modulo Domande e il Forum in forma pubblica.